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Dal primo gioco da tavolo all’avvento del digitale: così Clementoni è diventata alfiere del made in Italy in Europa e nel mondo

Un viaggio attraverso la storia del gioco, la prima azienda in Italia a ideare un prodotto diverso da bambole e trenini. Recanati, 1963, parte qui il viaggio di Clementoni, azienda che oggi guarda con orgoglio al ricordo di più di sessant’anni fa: il giorno in cui Mario Clementoni lanciò l’idea di una nuova linea di gioco, il primo gioco da tavolo, la tombola della canzone, ispirato al Festival di Sanremo.

Un’altra rivoluzionaria invenzione arrivò quattro anni dopo, con il lancio del popolarissimo Sapientino, un successo enorme che continua ancora con le nuove generazioni. Oggi come allora, alla base di questa rivoluzione c’è la filosofia dell’imparare giocando, aiutare i bambini ad apprendere divertendosi.

Oltre ai giochi educativi, Clementoni sostiene da sempre progetti sociali e molte collaborazioni con enti, come l’Unicef con il “gioco sospeso” e numerosi progetti per i più fragili. Qui ne abbiamo elencate solo alcune, ma sono tante le tappe importanti che hanno segnato questo percorso.

Vocazione manifatturiera, legame con il territorio, filiera integrata e innovazione. E’ questo l’abc di Clementoni, che oggi rappresenta una colonna portante dell’italianità nel mondo, fortemente orientata verso i mercati esteri e al tempo stesso radicata qui, nel suo territorio d’origine, dove progetta e sviluppa tutti i prodotti del catalogo. Forbes ha intervistato Giovanni Clementoni, attuale ad dell’azienda.

A 60 anni dal primo gioco da tavolo, cosa rimane dell’azienda di allora?
L’imprinting che i due fondatori, mio padre Mario e mia madre Matilde Clementoni, hanno dato al loro progetto imprenditoriale rimane tutt’oggi nell’impostazione dell’azienda caratterizzata, in primis, da una forte vocazione manifatturiera. Mio padre infatti era solito ripetere che ‘se una cosa non la sai fare non la puoi nemmeno comprare’. Per questo in 60 anni di storia non abbiamo mai spostato l’attenzione dalla produzione, che oggi si concentra per il 90% a Recanati, in uno stabilimento di oltre 50 mila mq supportato da un indotto che, nel corso degli anni, è cresciuto insieme all’azienda. Un know-how unico e inimitabile, che ci permette di realizzare i nostri giocattoli in tutto il loro ciclo, dall’ideazione alla produzione.

Un’industria che guarda oltre i confini italiani. Cosa ha permesso alla Clementoni di fare il “salto” e raggiungere un mercato così ampio?
Il processo di espansione internazionale della Clementoni poggia le sue basi su due pilastri: il prodotto e la presenza diretta. Sul primo si è iniziato già dagli anni ’70/’80 a esportare i puzzle, per loro natura giochi internazionali, che hanno consentito al brand di farsi conoscere e attestarsi sul mercato europeo. Negli anni ’90 si è dato avvio alla creazione di filiali commerciali, con personale locale dipendente Clementoni, nei principali Paesi europei. Un approccio che ha permesso, attraverso uno stretto coordinamento con l’head quarter, la costruzione di rapporti forti e diretti con clienti e buyer. Questo ci consente di essere il 12° player del mercato del giocattolo nel 2023 nei paesi Europei monitorati da Circana, il primo nel segmento del gioco scientifico, il secondo nel segmento dei puzzle per bambini e il terzo in quelli della prima infanzia e dei puzzle per gli adulti ( Circana Retail Tracking Service Projected, EU7, FY 2023), con una rappresentazione della gamma prodotto completa e articolata. Oggi con 9 filiali commerciali in Francia, Germania, Spagna, UK, Portogallo, Belgio, Olanda, Turchia e Polonia, 1 filiale operativa a Hong Kong e 83 paesi raggiunti con l’export, Clementoni è alfiere del made in Italy in Europa e nel mondo.

Sulla base di questi primi mesi, che introiti si prevedono per il 2024?
Prevediamo un 2024 in linea con l’anno precedente e questa visione ci fa essere fiduciosi e soddisfatti rispetto ai volumi di vendita che abbiamo pianificato di sviluppare a partire da aprile. Proprio in questo momento siamo impegnati nella chiusura del nostro anno fiscale e stiamo consolidando i dati del 2023/2024 (terminato il 31 marzo 2024), i quali confermano una buona tenuta rispetto all’anno precedente e una sostanziale conferma dell’importanza dell’export (pari al 70% del fatturato consolidato).

Quali sono le vostre nuove proposte in un momento in cui il digitale ha il sopravvento durante ogni fase della vita dei più piccoli?
Il gioco per noi oggi è un prodotto che rimane sostanzialmente fisico con il contributo e l’apporto della componente digitale che diventa un valore aggiunto. Quello che noi facciamo è interpretare la tecnologia per rendere l’esperienza di gioco ancora più ricca e completa. Per questo motivo continueremo a creare giochi alla ‘maniera Clementoni’ in modo che siano coinvolgenti, interattivi e capaci di far divertire i bambini con un linguaggio per loro attuale e familiare. Il nostro è un gioco che veicola contenuti educativi con innesti di tecnologia ‘evoluta’ perché sia sempre al passo con i tempi. Difatti la grande intuizione di Mario Clementoni è stata quella di capire l’importanza del gioco nella crescita dei bambini: un’attività naturale e coinvolgente che li predispone all’apprendimento attraverso il divertimento.

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