A meno di sorprese, anche il 2024 sarà un anno positivo per il mercato italiano del private banking. E’ la previsione di Aipb, che ieri ha tenuto l’assemblea annuale degli associati.
Il 2023 si è chiuso con gli asset in gestione in crescita dell’11,2% (contro un più modesto progresso del 2,4% da parte degli altri operatori), a quota 1.101 miliardi di euro e per l’anno in corso è atteso un progresso del 7,5%.
Il maggior contributo alla crescita arriva dall’andamento positivo dei mercati (+3,9% per il private contro +1,6% altri operatori). In linea con l’anno passato, si stima che l’allocazione maggiormente concentrata sugli investimenti finanziari supporti la crescita dei portafogli Private arrivando a colmare, quasi totalmente, l’effetto negativo dei mercati registrato nel 2022. Pur restando sostanzialmente stabili, l’andamento dei flussi testimonia la capacità dell’industria del Private Banking di attrarre nuova raccolta (+3,6%), a livelli sensibilmente superiori rispetto agli altri operatori (+0,5%).
Guardando più in generale alle famiglie italiane, per il 2024 è attesa una risalita della propensione al risparmio delle famiglie (+6,8% la stima di Aipb) dopo la caduta del 2023 (5,8%),
“Nel primo trimestre dell’anno è proseguita la crescita del Private Banking, pur in presenza di un tasso di crescita del risparmio ancora ampiamente al di sotto delle sue medie storiche. Le previsioni per il 2024 rimangono positive, nonostante un quadro geopolitico particolarmente instabile e complesso, grazie alla forza del modello di servizio Private che continua a ricevere un forte apprezzamento da parte dei clienti. La percentuale di ricchezza investita dalle Famiglie Private (al netto della liquidità detenuta in conti e depositi) si conferma particolarmente elevata: 86,3%, ampiamente al di sopra della media degli altri operatori che si ferma al 49%, è l’analisi di Andrea Ragaini, presidente di Aipb.