Asset allocation, Giappone: ecco perchè il rally delle azioni non è fine corsa

L’indice Nikkei ha guadagnato il 6% da inizio anno, superando quota 35.000, un livello che non si vedeva addirittura dal primo trimestre del 1990. Il massimo storico è stato raggiunto nell’ultimo giorno di negoziazione del 1989, quando il Nikkei chiuse a 38.915.

Gli investitori stranieri stanno allocando capitali sul Giappone anche se gli analisti prevedono un livello di crescita contenuto“, avverte però Geir Lode, Head of Global Equities di Federated Hermes, che di seguito illustra nei particolari la propria visione in ottica di investimento sul Paese asiatico.

La lentezza della crescita economica è confermata dalle statistiche governative, che prevedono una crescita economica limitata a causa del rallentamento della domanda interna e dell’indebolimento delle esportazioni nei prossimi trimestri a causa del rallentamento della crescita economica globale. Si prevede che la popolazione giapponese diminuirà di 0,5 milioni all’anno fino al 2100, limitando la crescita della domanda interna.

Tuttavia, gli indicatori anticipatori prevedono che la lunga battaglia del Giappone contro i tassi di interesse negativi potrebbe cambiare in aprile, creando un ambiente rialzista per le aziende giapponesi.

Una spinta di sentiment rialzista degli investitori a favore del Giappone, il passaggio a tassi d’interesse positivi e le valutazioni interessanti rendono i titoli giapponesi interessanti.

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