Basilea 3+, partenza in salita per la nuova vigilanza bancaria

Nuovo capitolo nelle regole dei requisiti patrimoniali delle banche. L’approvazione della direttiva di recepimento della Basilea 3+, potrebbe riaprire una fase di incertezza normativa di 4 anni: il testo e il relativo regolamento approvati a fine dicembre rinviano a una disciplina secondaria da parte dell’Autorità bancaria europea (Eba) di 132 norme definite mandati. L’Eba ha così previsto un action plan per le proprie attività di durata almeno quadriennale, con inizio a gennaio 2025, con l’entrata in vigore nella Ue delle norme di Basilea.

Uno dei punti più importanti riguarda la ristrutturazione dei prestiti, in modo da allungare la scadenza di un finanziamento per imprese o famiglie in difficoltà. Le banche contestano le regole dell’Eba che impongono di riclassificare come Npl un prestito ristrutturato, qualora il nuovo schema del prestito determini un incremento di costo superiore dell’1% per le banche rispetto al precedente. La norma di recepimento di Basilea 3+ prevede che l’Eba possa agire sulla soglia dell’1% per renderlo più flessibile. Tale mandato risulta tra le priorità da trattare nel primo anno di entrata in vigore della normativa, insieme ad altri 31. 43 sono invece quelli da regolare nel secondo anno, 21 nel terzo e 36 nel quarto anno.

Altro tema delicato per il sistema italiano è legato al leasing e all’irrigidimento dei nuovi requisiti patrimoniali, che potrebbe portare a una situazione di stallo per la tipologia di finanziamento. La problematica è stata oggetto di specifici approfondimenti delle banche con il governatore della Banca d’Italia, ospitato dall’Abi.

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